Il surf o surf da onda è uno sport acquatico che consiste nel cavalcare le onde con una tavola da surf (o surfboard). Lo scopo è quello di planare lungo la parete dell’onda, restando in piedi sulla tavola. Si possono eseguire una serie di manovre a seconda della velocità e della forma della parete dell’onda. Il surf venne menzionato per la prima volta nel diario di bordo del capitano Cook (uno dei più grandi scopritori ed esploratori della storia): trovandosi alle Hawaii raccontò le imprese degli abitanti del posto, che passavano le loro giornate in mare, divertendosi a farsi trasportare dalle onde. Le tavole che utilizzavano erano realizzate con dei tronchi cavi legati tra loro e piegati verso l’alto nella parte anteriore. I missionari calvinisti bandirono il surf per un periodo, a causa della nudità esposte dai polinesiani. L’hawaiano Duke Kahanamoku ha contribuito notevolmente alla diffusione di questo sport, che ha portato fino alle coste dell’ Australia e degli Stati Uniti. Durante gli anni sessanta e settanta il surf ha visto la sua massima diffusione. All’epoca si utilizzavano tavole molto grandi, le “longboard”; successivamente si sono diffuse le “shortboard”, più piccole e con tre pinne (thruster). Dalla metà degli anni ottanta ad oggi la tecnica si è evoluta e lo scopo principale è quello di aumentare sempre di più la velocità e compiere acrobazie in aria (aerials). Il personaggio più celebre nel mondo del surf da onda è stato Greg Noll, “Da bull”, nato a San Diego nel 1937. Vivendo vicino al mare Greg si avvicina presto a questo sport e a soli 11 anni entra per la prima volta in acqua: dopo un anno è già conosciuto come “il ragazzino senza paura”. I surfisti più esperti lo notano subito e il ragazzino ha l’onore di surfare insieme ai miti di questa disciplina: tutte esperienze fondamentali per la sua crescita. Incontra poi Mike Stange famoso per il suo coraggio e la sua abilità a nuotare tra onde enormi, e gli propone di trasferirsi alle Hawaii dove le onde sono 2-3 volte più grosse di quelle californiane e il coraggio dei surfisti non conosce limiti. Ovviamente lui accetta. Nella sua vita ha realizzate molte imprese sensazionali, ma ha stupito tutti abbandonando improvvisamente il surf: questo perché non avrebbe mai accettato di surfare a un basso livello vista l’età, e ha preferito dedicarsi alla produzione di tavole da surf. Ha aperto 63 surf shops solo in Florida.